Quando si parla di collegamento tra effetti ed amplificatore, molto spesso si crea molta confusione.

Infatti a volte per far si che un sound mediocre diventi un sound buono, basta semplicemente effettuare un corretto collegamento e non necessariamente cambiare uno o più pedali.
Innanzitutto una parte importante la ricopre il cablaggio, per questo motivo utilizzate esclusivamente cavi di alta qualità e più corti possibili, in modo da ridurre al massimo i rumori di fondo.

Ovviamente ciò che è importante sapere è innanzitutto la suddivisione degli effetti in base all’impatto che essi avranno sul suono.

Per questo motivo gli effetti a pedale saranno suddivisi in quattro categorie principali:

- Effetti di ambiente

In questa categoria rientrano tutti quei processori di segnale come reverb, echo, delay.

- Effetti di dinamica

Quando parliamo di dinamica ovviamente ci riferiamo al compressore

- Effetti di modulazione

In questa categoria rientrano chorus, phaser, flanger, vibrato.

- Effetti di distorsione

In questa categoria rientrano overdrive, distorsioni, fuzz, cioè tutti quegli effetti che vanno ad impattare sul GAIN

Veniamo dunque alla pratica.
Salvo alcuni casi particolari, gli effetti di modulazione e di ambiente vanno sempre connessi dopo la sezione di preamplificazione perché questo ci consente di mantenere un suono più corrispondente alle impostazioni date, al contrario degli effetti di Dinamica e Distorsione vanno collegati prima dello stadio di preamplificazione perché in fin dei conti sono loro a dare potenza.
Il fatto di collegare gli effetti di modulazione e di ambiente dopo la sezione di preamplificazione ha dei benefici ancora più evidenti se si utilizza il canale distorto dell’amplificatore, infatti nel caso contrario gli effetti passando nel preamplificatore verrebbero distorti deteriorando così il suono.

Per poter collegare gli effetti di preamplificazione e ambiente dopo la sezione di preamplificazione si utilizza il canale SEND/RETURN dell’amplificatore.
Praticamente il send e return si interpone tra lo stadio di preamplificazione e lo stadio finale dell’amplificatore. Dal send esce il vostro segnale, che verrà mandato, solitamente, al vostro loop di effetti, per poi ritornare nel return dell'amplificatore e poi essere amplificato dal finale.

Un loop di effetti può essere di tipo seriale o parallelo.

Tra i costruttori di amplificatori il loop più utilizzato è quello in serie. Sarà anche il più comunque, ma effettivamente anche il meno efficiente, in quanto se non realizzato a “regola d’arte” potrebbe esserci una perdita di segnale.
Con questa tipologia di loop gli effetti avranno la seguente serie di collegamenti, Preamp->Effetti->Finale

Differente, invece, il loop in parallelo, in quanto il collegamento preamp->finale non viene interrotto, ma viene sommato a quello che arriva da loop di effetti, quindi ci sarà una scarsa perdita di segnale e un suono migliore.
Con questa tipologia di loop il segnale che arriva al preamp viene prima sdoppiato e poi sommato nuovamente nel finale.
Con questa tipologia di loop gli effetti avranno la seguente serie di collegamenti, Preamp->Finale<-Effetti<-Preamp

Tenendo in considerazione alcune di queste semplici informazioni a cui abbiamo accennato, grazie alla vostra sperimentazione, il vostro sound potrebbe diventare effettivamente spettacolare

Dimenticavamo, se il vostro segnale comincia ad avere diversi disturbi alla fine della catena potete sempre inserire un noise gate.

Alcune informazioni presenti in questo articolo sono state riassunte da un articolo nel blog di giampaolonoto.it

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